Ultima modifica 30 Agosto 2018
Avete presente tutte quelle cose che vi fanno firmare ovunque e che non leggiamo mai che autorizzano “ai sensi delle leggi sulla privacy” chicchessia a servirsi dei nostri dati per qualsiasi cosa? Ecco, sappiate che aziende, social, multinazionali e società potranno avere tutto di noi, tranne che la foto di classe dei nostri figli.
La storia è questa. Nelle scuole la privacy è sacra. A inizio anno ci fanno firmare una serie di documenti tra i quali anche l’autorizzazione o meno a diffondere le immagini dei nostri figli per vari scopi.
Evidentemente la foto di classe rientra tra queste.
E sembrerebbe che qualche preside abbia preso alla lettera la normativa e abbia pensato di evitare la foto di classe per non incorrere nell’infrazione della legge sulla privacy.
Che volendo è un discorso che può anche reggere.
Sul fatto Quotidiano leggo che il consiglio d’Istituto di una scuola in provincia di Udine ha bandito la foto di classe per non ledere il diritto alla riservatezza richiesto da alcuni genitori.
E addirittura nell’articolo sembra che questa decisione non sia stata isolata.
La preside di Cervignano, dice sempre il fatto Quotidiano, ha tenuto a precisare:
“Non l’abbiamo vietata ma regolamentata. Le foto e le riprese all’interno della scuola possono essere divulgate solo ad uso famigliare ma io non posso certo controllare dove vanno a finire. Vogliamo salvaguardare la divulgazione di queste immagini: è una tutela nei riguardi dei bambini. È stata una scelta condivisa e presa dal consiglio d’istituto”.
Intenzione lodevolissma aggiungo io.
Soprattutto in un mondo nel quale sempre più spesso si sentono atti di cyberbullismo e ritrovamenti di materiale ignobile ai danni di bimbi di scuola.
Ma il fatto è un altro, a mio parere.
La foto di classe dei nostri figli
è davvero una immagine che lede
la privacy delle famiglie?
Fatemi capire.
Cioè, un fotografo (autorizzato aggiungerei) che va un giorno l’anno a scuola, chiede ai bimbi di indossare l’uniforme o una mise carina, alle insegnanti assegna il compito di far si che quel giorno siano tutti presenti, scatta una foto e la stampa in 20 copie può essere accusato di ledere le leggi sulla privacy?
Perché se è così io davvero non ho capito nulla
Che poi magari ci ritroviamo i video della recita di Natale spalmati su tutti i social perché una mamma del compagno di nostro figlio non ha pensato di chiedermi se fossi contraria o favorevole a diffondere le immagini.
O peggio, sentiamo di mamme che arrivano a sfidarsi e pubblicare foto su foto dei figli in ogni contesto, magari scolastico, magari anche in compagnia di altri bimbi.
È davvero la foto di classe il problema della privacy nelle scuole?
Quella immagine che vale tutte le altre. Che noi mamme teniamo in rigoroso ordine nelle librerie. Stampate, non archiviate nelle memorie dei cellulari. Che guardiamo di tanto in tanto e confrontiamo. Con quella dell’anno prima, e poi con quella dell’ultimo anno. E ci vengono le lacrime quando vediamo i nostri bimbi piccoli piccoli che si fanno grandi allo scorrere di queste istantanee.
Vi prego, non toglieteci la foto di classe.
Almeno non fatelo in nome della privacy.
Lo trovo assurdo.
Se un genitore non vuole che suo figlio compaia nella foto di classe, basta che lo dica chiaramente alla maestra e la foto si farà senza di lui.
già… crediamo anche noi! 🙁
eh ma come fai a fare una foto di classe senza un bambino… piccolo. poi ci rimane male 🙁