Ultima modifica 27 Ottobre 2023
Ieri si è svolto un interessantissimo evento al quale abbiamo partecipato: Wallife Young organizzato appunto da Wallife.
Questa è una start-up che opera nel settore Insurtech e offre protezione dai rischi che derivano dall’utilizzo improprio delle nuove tecnologie digitali.
Insieme all’Università LUISS e ai relatori, rappresentanti accademici ed esperti di comunicazione e del mondo digitale si sono confrontati sul tema del cyberbullismo.
Ricordo ancora quando durante il mio terzo anno di università, per un esame di statistica della criminalità, avevo fatto una ricerca sul fenomeno del cyberbullismo.
Allora era agli albori, era un fenomeno nuovo mentre oggi è una realtà concreta che porta al ragazzo bullizzato un’ansia e una depressione continua.
Nelle due ore circa di tavola rotonda ci si è voluti confrontare sul tema del cyberbullismo e soprattutto di come tutelare ragazzi e bambini dalle violazioni digitali.
Questo dialogo è cominciato con il nuovo scenario illustrato da Michele Costabile, Professore ordinario di Economia e Gestione delle Imprese, che ha evidenziato come stiamo vivendo un’evoluzione generazionale di nativi digitali.
Abbiamo la Generazione Z (nati dal 1997 al 2012) che non può immaginare la sua vita senza cellulare e poi abbiamo la Generazione Alpha (nati dal 2013 al 2023) ossia la generazione di nativi social.
Entrambe le mie figlie rientrano in questa ultima generazione ed è stato molto interessante capire quali atteggiamenti impostare per farli crescere nella tecnologia.
Fate molta attenzione hai dati che sto per mostrarvi!
Le ricerche hanno mostrato che ben il 62% dei bambini comincia a usare un dispositivo mobile prima dei 5 anni e 1 bambino su 2 ne possiede già uno!
Questo utilizzo, molto spesso, sfugge al controllo del genitore provocando così delle difficoltà nell’intervenire in maniera efficace sulle interazioni con il mondo digitale e quindi anche al cyberbullismo.
TRA I NUOVI RISCHI DERIVANTI DALLE NUOVE TECNOLOGIE ANCHE LA DIPENDENZA DA GIOCO PER I GIOVANI
Come potete vedere, passare più di due ore sui videogiochi può portare a un potenziale problema di dipendenza.
Questi poi possono sfociare in conseguenze psicofisiche importanti, come aggressività, depressione e ridotta capacità decisionale.
Quindi, il 19% dei bambini in Italia, ossia 1 su 5, ha un problema di dipendenza dovuto ai videogiochi.
Slide della presentazione di Walllife Young di WalllifePenso che questa slide sia molto chiara, circa quello che può succedere ai nostri figli con un uso improprio e non informato dei dispositivi digitali.
E come vedete è un fenomeno da non sottovalutare, tenendo conto che la ricerca ha riportato che nel 57% dei casi, il cyberbullo è un compagno di classe.
Ma perché il cyberbullismo è così dannoso?
Semplice, perché con le tecnologie le molestie online sono più frequenti e non si fermano mai, vanno avanti anche di notte.
Una volta, quanto meno, il bullo si incontrava solo a scuola o al parco e “non ti seguiva fin dentro casa”!
Questo provoca nei ragazzi un continuo sentimento di stress, ansia e depressione.
Per lo stesso motivo, anche il bullo, utilizzando queste tecnologie, non è in grado di percepire la reale estensione del danno che sta causando.
Inoltre, si è visto che c’è una correlazione tra cyberbullismo e abbandono scolastico, perché i ragazzi vittime si sentono meno sicuri a scuola e quindi preferiscono abbandonarla, piuttosto che affrontare la continua umiliazione.
Quindi, possiamo dire che, se da una parte l’uso degli strumenti digitali fa rimanere connessi e stimola la conoscenza, dall’altra parte può esporre i piccoli a rischi per i quali non sono pronti e che i genitori non devono sottovalutare.
Ecco quindi perché diventa necessario aiutare i ragazzi, ma anche le famiglie, ad avere un approccio consapevole all’uso delle tecnologie digitali.
Sensibilizzare i ragazzi, la famiglia e la scuola all’utilizzo a un corretto uso della tecnologia, fornendo così gli strumenti e la conoscenza per tutelarsi.
Sono convintissima di questo e ne avevo già parlato in un altro articolo, quello sul Child grooming.
I bambini da soli non sono in grado di riconoscere i pericoli della tecnologia e vengono anche in contatto con temi importanti come le diete, i canoni di bellezza, il suicidio, l’adescamento e molti altri.
Per questi motivi è importante che genitori e docenti diventino il ponte tra i giovani e i device tecnologici, imparando prima loro stessi l’importanza di un corretto uso di questi strumenti per poi passare queste conoscenze ai loro ragazzi.
Inoltre, il professore di Tecnologie Biometriche dell’Università di Cagliari, Gian Luca Marcialis, ha presentato un progetto interuniversitario realizzato in collaborazione con gli atenei di Napoli, Bari e Foggia davvero interessante:
BullyBuster.
Qui è stato sviluppata un’app che integra intelligenza artificiale e machine learning per monitorare e tutelare i ragazzi da episodi di bullismo, cyberbullismo e violenza online, specialmente nell’ambiente scolastico.
Marco Camisani Calzolari, nel suo intervento, ha spiegato come il genitore o docente possa intervenire.
I bambini, come sappiamo, crescono emulando i genitori e non è inusuale vedere neonati che cercano il touch screen ancor prima di parlare.
Questo rapido e facile accesso alla tecnologia porta i piccoli, ma anche i grandi, a non considerare i rischi della mancata sicurezza informatica, come password e dati personali.
A suo avviso, la scuola dovrebbe istruire i giovani sui pericoli del furto d’identità, che non è solo “mi hanno hackerato il profilo” oppure “ho perso i follower”; ma riguarda quello che possono fare con i tuoi dati.
Ad esempio, contattare i tuoi amici chiedendogli di investire in crypto valute.
Inoltre ha spiegato quali sono le forme possibili di cyberbullismo nel gaming, che per un bambino di 12-14 anni può portare alla depressione.
Per i bambini il cellulare può essere una grande risorsa se, come dicevamo, propriamente educati.
A questo proposito vi invito a guardare questo video, che lo stesso Camisani Calzolari ha mostrato durante l’evento.
Concludendo, la tecnologia offre degli enormi vantaggi ma allo stesso tempo ci espone a dei nuovi rischi; la scuola e la famiglia sono fondamentali per imparare a difendersi!