Ultima modifica 31 Agosto 2018
Qualche giorno fa sul mio smartphone ho trovato un messaggio da parte di quel grande amico che è diventato Facebook, che mi aveva fatto poi intuire che c’era “del tenero” tra WhatsApp e Facebook.
WhatsApp e Facebook, matrimonio fra spie
Il messaggio su Facebook mi chiedeva se conoscessi un tale Massimo TaledeiTali e se volessi inviargli tramite Facebook una richiesta di amicizia.
Fatti due conti non mi capacitavo come fosse stato possibile che questa specie di macchina pensante che è diventato il mio smartphone (con l’aiuto della rete ovviamente) avesse pescato tra i miei contatti telefonici e mi avesse proposto su un social un’amicizia virtuale.
Poi ho capito cosa era successo.
WhatsApp e Facebook, l’acquisizione “a scopo di lucro”
Il colosso creato da Marck Zuckerberg Facebook ha acquisito nel febbraio del 2014 WhatsApp.
All’epoca i messaggi da ambo le parti agli utenti furono tutti volti a garantire che i due non avrebbero sfruttato servizi e dati l’uno dell’altro.
La promessa di WhatsApp infatti, al momento della sottoscrizione, è sempre stata quella di non vendere pubblicità, mentre si sa che nel momento in cui si accede a Facebook si viene bombardati da pubblicità sempre più tailor-made, ovvero cucite su misura dell’utente.
Provate infatti a fare una ricerca in internet per un volo, o un acquisto e immediatamente vedrete come per magia, una volta entrati nel vostro profilo, materializzarsi ai lati del social le stesse proposte d’acquisto.
Da adesso però una serie di informazioni concernenti WhatsApp saranno utilizzate da Facebook a scopi pubblicitari, insomma per garantire a Zuckerberg di potere mantenere la progenie fino alla fine del mondo.
Non appena si installerà WhatsApp su un cellulare infatti il numero di telefono dell’utente e gli accessi alle finestre di dialogo saranno usate anche da Facebook e dalle altre consociate di Menlo Park come Instagram e Oculus.
Ovviamente, come tempo fa ci hanno tenuto a garantire i fondatori di WhatsApp con il messaggino sulla crittografia end-to-end, le chat e i messaggi con i nostri amici saranno sempre coperti da privacy, e dunque in nessun modo testi e immagini di quello che ci scambiamo con WhatsApp diverrà di pubblico dominio.
Ma grazie a questo matrimonio d’interesse i messaggi pubblicitari saranno sempre più mirati.
Potrà succedere infatti, come appunto è successo a me, che Facebook proponga di inviare richieste di amicizia pescate dalla nostra rubrica, o ritrovare sul nostro profilo social la pubblicità di una azienda che è entrata in possesso del nostro numero telefonico.
WhatsApp e Facebook, l’app messaggistica per le imprese
In futuro inoltre WhatsApp sarà un canale anche per le imprese.
La promessa di non fare pubblicità resterà mantenuta, ma al posto dei vecchi sms da ora in poi le aziende potrebbero usare WhatsApp per avvisarci.
Le banche per comunicarci i movimenti sul nostro conto, le imprese per il lancio di nuovi prodotti, le compagnie aeree per i ritardi sui nostri voli e così via.
Sembrerebbe comunque che la linea sia quella della creazione di chat a cui ogni utente può liberamente scegliere se aderire o meno, ma ancora niente è stato confermato.
WhatsApp e Facebook, come evitare la pubblicità personalizzata
Insomma questo connubio tra WhatsApp e Facebook avrebbe un doppio scopo: da un lato personalizzare la pubblicità a misura di utente, dall’altro passare informazioni da chat a social.
E mentre se per quest’ultima non possiamo che assistere inermi al passaggio, per evitare di essere “loggati” a fini pubblicitari abbiamo un’arma.
Possiamo infatti rifiutare di accettare alcune condizioni, ecco come.
Nel momento in cui verremo chiamati ad accettare le nuove condizioni durante l’aggiornamento di Whatsapp dovremo selezionare “leggi tutto” e non accettare. Oppure bisognerà deselezionare l’opzione «Condividere le informazioni dell’account WhatsApp con Facebook».
Chi invece avesse già accettato passivamente ogni condizione d’utilizzo (come me), avrà infine un’altra possibilità. Andate su Impostazioni, Account e Condividi le informazioni del mio account e deselezionate la scelta.
Anche se dubito che questo flag possa renderci immuni dal passaggio di ogni informazione da noi alla rete; se volessimo esserlo, l’unica cosa da fare è evitare di usare questi ritrovati tecnologici, cosa che credo sia diventata quasi impossibile.
Fonte: Corriere.it
La stessa cosa mi è successa con Google. Stesso identico messaggio e ho deselezionato l’opzione di scambio informazioni.