Ultima modifica 10 Ottobre 2019

 

Quando andavo alle elementari io, anni ’70, si usavano quelle splendide cartelle che oggi si cerca di copiare e sono considerate “vintage“.

La cartella di quando eravamo piccoli noi
La cartella di quando eravamo piccoli noi

Non so se fossero ergonomiche o no, ma duravano: sempre la stessa per tutti i 5 anni di elementari. Poi alle medie ho cominciato a rubare le tracolle dei miei fratelli.

Le borse “militari” di moda negli anni 70

Mi piacevano da matti. E di sicuro non erano ergonomiche, ma non ricordo affatto fossero particolarmente pesanti. In ogni caso hanno avuto una durata esemplare.

Quando sono diventata mamma e i miei figli hanno fatto il loro ingresso a scuola, sono andata a cercare gli zaini. Prezzi da capogiro. Ma vabbe’, mi sono detta, deve durare 5 anni e si possono spendere questi soldi. Macché! A metà del secondo anno gli spallacci hanno cominciato a mollare. Quindi altra spesa. Per non parlare dell’astuccio, quello con gli elastici che non è arrivato nemmeno alla fine della prima elementare. E il peso? Il venerdì i bambini portavano a casa i quaderni e i libri e quel giorno non si poteva andare in bicicletta perché non ce la potevamo fare: troppo pesanti. E ricordo anche che nella confusione dell’uscita da scuola, ogni tanto qualcuno ruzzolava per terra: noi adulti abbiamo la tendenza a guardare avanti e non in basso e quando ti passa davanti un bimbo alto un metro con il suo trolley, non te ne accorgi e regolarmente ci si inciampa nel trolley. Ricordo che il Direttore della scuola aveva espressamente chiesto di non far usare ai bambini il trolley per motivi di sicurezza.

Poi siamo arrivati in Wisconsin. E stamattina legggendo l’articolo di Ylenia sul peso degli zaini scolastici, non ho potuto fare a meno di pensare a come funziona qui. Così sono andata a cercare il regolamento:

A scuola, appena ho iscritto i miei figli il primo anno, mi dissero che l’elenco del materiale scolastico era disponibile on-line sul sito del distretto scolastico o in TUTTI i negozi e supermercati della zona.

Le altre cose meravigliose che scopro sono:

1. Alle medie nell’elenco del materiale, non c’è la “school bag“. Perché? Perché i ragazzi hanno gli armadietti e non portano il materiale a casa. Solo fogli volanti ogni tanto. Accipicchia!

2. Il materiale scolastico è uguale per tutte le scuole. O perbacco!

3. Non esistono le righe di prima, i quadretti di seconda, le righe di quinta. Io diventavo pazza ogni anno! No, tutti uguali! Si chiamano wide rule e servono per matematica come per inglese. Tutte le materie hanno la stessa riga, dalla prima elementare al college! I quadretti sono cosa rara. Quindi i quaderni si possono tranquillamente riciclare. E sono tutti grandi uguali. Caspiterina!

fogli scolastici negli USA

4. I libri sono on-line oppure in dotazione dalla scuola e, soprattutto, GRATIS per tutti i 12 anni di scuola dell’obbligo. Perdindirindina!

Ecco perché lo spazio che nei supermercati viene dedicato alle cartelle, è davvero minimo. E la cosa che più amo è che non ci sono tutte quelle cartelle dei vari personaggi dei cartoni o del film del momento che poi l’anno dopo è passato di moda e va cambiato zaino! Questo è un tipo di “zaino” come quello che usano i miei figli in cui mettono solamente il pranzo e una felpa. Di materiale impermeabile, leggerissimo che se non serve lo si “accartoccia” e sta ovunque.

Sacca da spalle

Quello adottato dagli Americani, o per lo meno qui in Wisconsin, sarebbe il miglior sistema per eliminare il problema del peso delle cartelle dei bambini. Ma non sarà mai possibile in Italia, ahimé!

 

Renata Serracchioli

 

Nata ad Ivrea, con il mio compagno condividevo un sogno: vivere in America. Ed è grazie a lui e al suo lavoro (il mio l’ho perso a causa della crisi) che il nostro sogno si realizza.

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