Ultima modifica 28 Maggio 2024
Sono Ylenia Agostini e l’altro giorno un ragazzo di 18 anni alto quasi 2 metri mi ha chiamato da lontano “Ciao maestra!” sventolando la mano col sorriso.
Questa, dopo mio marito, le mie due gioie di bimbe e mia sorella che sono tutta la mia vita, è la soddisfazione più grande!
Volevo fare l’archeologa…adesso, chi se ne importa?
Moglie, mamma, sorella e maestra per me è più che sufficiente, anzi, ottimo. Sono una donna “orgogliosamente media”, ma decisamente realizzata, che non si annoia neanche un po’… Ho inseguito per anni un’inclinazione (un po’ mia e un po’ costruita dai vari insegnanti incontrati) alle lettere, al latino, al greco…volevo insegnare al liceo classico! Volevo diventare una “Prof” di lettere.
Ho fatto a lungo ripetizioni e mi piaceva aiutare quei ragazzi che “lottavano disperatamente” con le versioni. E dentro di me sognavo qualche scavo archeologico a Djerba, in Tunisia. Al quarto anno di università ho adorato così tanto la storia romana che ne ho chiesto la tesi…era meravigliosa. Una tesi di ricerca tra le epigrafi perugine e romane …topo di biblioteca per 2 anni! Poi un salto: diploma di maturità magistrale da privatista, concorso vinto e…catapultata a scuola, di fronte a 24 bambini di scuola elementare. La prima cosa che ho pensato: e adesso come glielo dico quello che so?
Sembrerà strano ma da 11 anni sono maestra e da 9 sono felicemente maestra di matematica… quanto è strana la vita! E ancora oggi, giorno dopo giorno, mi faccio la stessa domanda, con tanta passione in più, con tanta esperienza in più, con tante batoste in più… sempre la stessa domanda: adesso come glielo dico quello che so? La mia filosofia di vita è racchiusa in due frasi, una di Baricco scritta in “Castelli di rabbia”:
“Accadono cose che sono come domande. Passa un minuto, oppure anni, e poi la vita risponde”
L’altra è una frase del Dalai Lama che mi ha letteralmente “flashato”:
“Noi viviamo molto vicini. Quindi il nostro scopo della vita è aiutare gli altri. E se non potete aiutarli, almeno non fate loro del male”.
Dato che la scuola è diventata oltre che il mio lavoro anche la mia più grande passione e visto che mi piace sempre aggiornarmi, rimettermi in discussione e sperimentare strade nuove per coinvolgere i bambini, i miei pezzi parleranno proprio di questo percorso dell’insegnamento sempre in divenire.
Contatto diretto: ylenia.agostini@lenuovemamme.it
[…] Ylenia Agostini Possono interessarti anche:“Io non sono bravo a matematica, come mia mamma”Matematica: alcune istruzioni per l’usoMorire a scuola…ma si può? […]
[…] Ylenia Agostini Possono interessarti anche:Morire a scuola…ma si può?Ma servono ancora le gite scolastiche?Percorsi vincentiLa ricreazione come momento di crescitaSono autonomi? Sono maturi? Sono bambiniMa si possono assegnare i compiti il sabato? […]
Ciao Ylenia ho letto i tuoi articoli e devi essere davvero una brava maestra una domanda: “visto che all’estero i compiti non si danno, e sembrano essere un problema solo italiano, credi veramente che siano necessari?” grazie 🙂 Angela
Salve Angela! Grazie per la brava maestra. Ci provo ma dovrebbero parlare gli alunni. Il problema dei compiti è un po’ controverso perché in effetti alcuni insegnanti esagerano. Però, se dati in dose giusta in modo che i più veloci possano sbrigare la cosa in mezz’ora e i bambini in difficoltà al massimo impieghino un’oretta, credo che siano un modo giusto non tanto per rinforzare le conoscenze ma soprattutto per rendersi responsabili di qualcosa che vada “un giro oltre” l’igiene personale e il prepararsi per uscire. É un dovere alla loro portata e, ripeto, se non si esagera, può essere un’occasione per il genitore per responsabilizzare il bambino. Lo so che in moltissime scuole all’estero non si danno compiti. Ma io non credo che siano così “sbagliati” Comunque proprio la settimana scorsa parlavo dei compiti in un altro pezzo su LeNuoveMamme: Dritto e rovescio sui compiti. Se hai voglia di leggere sono contenta!
Un saluto!