Ultima modifica 27 Maggio 2020
Youtuber e cibo spazzatura sono un binomio della società di oggi da tenere sotto osservazione e soprattutto sotto controllo.
È quanto è emerso da uno studio condotto dall’Università di Liverpool e presentato al congresso Europeo sull’obesità.
Lo studio infatti ha evidenziato come i social media influenzino l’assunzione di cibo nei bambini.
L’evidenza immediata è che i bambini sono i soggetti più sensibili al fenomeno youtuber e cibo spazzatura.
Praticamente vivrebbero di sole queste due cose (mio figlio è la prova vivente: starebbe ore davanti al pc sgranocchiando patatine e merendine ipercaloriche).
La ricerca ha mostrato quanto queste nuove celebrità avallino (per soldi ovviamente) l’incremento di cibo spazzatura nella dieta dei bambini.
Oramai il veicolo pubblicitario dei social media ha un impatto non indifferente nel marketing delle aziende. Gli influencer influenzano, e questo lo hanno notato in molti.
Secondo un recente rapporto di Ofcom (una azienda di sondaggi inglese), i bimbi britannici hanno più accesso ai social media di un tempo. Posseggono tablet, smartphone e si collegano autonomamente già in tenerissima età.
Lo studio dell’università di Liverpool ha seguito 176 bambini di età tra i 9 e i 10 anni. Divisi in tre gruppi.
Per studiare i comportamenti di questi bimbi e valutare il binomio youtuber e cibo spazzatura sono stati creati artificialmente pagine instagram, canali youtube con star da milioni di followers e profili social adatti allo scopo.
Ad uno dei tre gruppi di studio sono state mostrate dagli youtuber immagini di snack calorici e poco salutari.
Al secondo invece pubblicità di merendine bio, sane e nutrienti.
Il terzo gruppo invece ha ricevuto “sollecitazioni” attraverso youtuber senza evidenti pubblicità di alimenti.
Poi si è passati a misurare l’assunzione di snack vari (sani o spazzatura) in tutti i gruppi.
Il gruppo che aveva visto attraverso youtube spot con cibo spazzatura aveva consumato il 32% di calorie in più del secondo gruppo (visione di snack sani) e il 26% in più del gruppo senza pubblicità alimentari.
I risultati sono evidenti. Youtuber e cibo spazzatura sono causa, purtroppo, della maggiore assunzione di calorie nei bambini.
Un altro dato che è emerso dalla ricerca è che a parità di spot girati con vip e celebrities per promuovere cibi sani, la resa con youtuber e cibo spazzatura è stata nettamente superiore.
Merito certamente dei cibi appetibili che i bambini prediligono. Ma anche prova del fatto che questa nuova generazione di vips, influencer e youtuber sono i nuovi guru della generazione dei millenials.
Inutile dire che quando tra gli youtuber e i bambini c’è il filtro del genitore il risultato è ovviamente più incoraggiante.
Questo dunque deve far riflettere noi genitori soprattutto, oltre che i pubblicitari delle aziende di cibo spazzatura.
I nostri figli sono seguaci di questi nuovi maestri della comunicazione.
Youtuber, influencer, vlogger, blogger.
E visto che nessuna azienda mai sacrificherebbe una gallina dalle uova d’oro che aumenta i profitti, noi genitori siamo chiamati al ruolo di controllore e filtro tra youtuber e cibo spazzatura.
Ovviamente la causa dell’obesità infantile nel mondo moderno non è totalmente attribuibile agli youtuber.
Pensiamo che secondo dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità l’obesità infantile negli ultimi 40 anni si è decuplicata. Non certo per colpa di Benji e Fede.
Certamente però compito dei genitori, visto che siamo l’ultimo ostacolo tra il produttore e il consumatore finale, è monitorare attentamente.
I video che vedono i nostri figli, oltre ai classici 15 secondi di palese pubblicità iniziale, sono infarciti di segnali anche poco criptici indirizzati a bimbi e adolescenti.
Questi youtuber che per contratto spacchettano merendine, fanno tutorial con prodotti alimentari supercalorici, sgranocchiano junk food non lo fanno per caso.
Ma questo i nostri figli non lo sanno. O non lo percepiscono immediatamente.
La loro bilancia però si. E la salute anche.
Fonte: Liverpool.ac.uk